Una coccinella o un lupetto in famiglia

giudi scout

Incastrare gli impegni dei figli non sempre è un gioco da ragazzi. Ottobre, almeno in casa mia, è il mese  in cui si gioca a tetris con gli impegni extrascolastici. Nelle ultime settimane sono state almeno otto le amiche che mi hanno chiesto se le gnome andassero agli scout e perché. La prima risposta è semplice: la gnoma numero 1 è una coccinella entusiasta e ha appena iniziato il suo terzo anno in cerchio, la gnoma numero due comincerà tra poche settimane e al momento è in trepidante attesa. Il selvaggio è inconsapevolmente iscritto visto che abbiamo contattato i vecchi lupi contemporaneamente all’iscrizione al nido. Il perché richiederebbe un intero libro. Io mi limito ad una risposta strettamente personale e sincera: per me e mio marito lo scoutismo è stata un’esperienza bellissima e importante dunque vogliamo regalare ai nostri figli la possibilità di viverla. Regalo che, non mi stancherò facilmente di dirlo, possono ricevere grazie ai capi che donano loro tempo ed entusiasmo. Naturalmente sta a loro e a loro soltanto decidere di continuare a scartarlo settimana dopo settimana, gioco dopo gioco e cosi via.

Per me lo scoutismo si sta rivelando una bellissima esperienza anche adesso che lo vivo soltanto da mamma. Una bellissima esperienza che richiede però impegno. Nessuno può costringere un figlio ad essere scout ma se si sceglie di proporre quest’esperienza, beh qualche regolina bisogna pur darsela. La prima e forse l’unica a casa nostra riguarda la costanza. Detto in soldoni: non possiamo portare i nostri figli a riunione una volta sì e due no! Qualche volta ci toccherà rinunciare ad un weekend fuori perché loro hanno l’uscita e qualche volta dovremmo chiedergli di rinunciare ad una festa di compleanno perché c’è riunione. Questo non significa, almeno per noi, che non siano ammesse deroghe ma soltanto che le deroghe devono essere tali e quindi eccezionali.

Quanto agli altri impegni di noi genitori: ci dovremo sforzare di lasciarli andare anche se piove o hanno il raffreddore e rassegnarci a lavare cose sporchissime dopo ogni uscita (il che a dire il vero a casa mia non incide in alcun modo sul numero delle lavatrici perché i tre, fortunatamente oserei dire, tornano sporchissimi da scuola quasi ogni giorno). Se torneranno stanchi ma felici ne sarà valsa la pena.

Ci capiterà di sbuffare per un’uscita piazzata proprio nel ponte che aspettavamo da tempo. In questo caso ci toccherà fermarci un attimo e riflettere. I capi non sono masochisti e magari quel ponte sarebbero andati volentieri a Barcellona pure loro: se hanno fissato l’uscita proprio in quella data magari non avevano davvero delle alternative. Se non lo hanno fatto e dunque il vostro week end è salvo,  potrebbero comunque non essere in una capitale europea ma aver impiegato quel fine settimana lungo per qualche attività scout di cui noi non siamo a conoscenza. Anche i loro mariti, mogli, fidanzati o fidanzate sarebbero voluti andare a Barcellona, ma hanno dovuto capitolare davanti ad uno zaino già pronto, quindi se talvolta i nostri piani cozzano con gli impegni riportati sulle “temute circolari” mettiamoci una mano sul cuore e ricordiamo che anche loro hanno una vita fuori dalla sede (anche se spesso tendono a dimenticarlo! nota di strepapà).

Tutto ciò per dire che lo scoutismo dei nostri figli è un impegno per loro ma anche per noi. Una domenica mattina ci capiterà di svegliarci molto prima delle otto, fuori ci saranno meno di due gradi: vorremmo stare sotto il piumone ma dovremmo accompagnare i nostri pargoli in stazione per l’attesa uscita di branco o cerchio. La tentazione di far finta di non sentire la sveglia sarà altissima ma abbandoneremo ugualmente il calduccio del nostro letto perché non avremo cuore di privare i nostri lupetti e le nostre coccinelle di un’esperienza indimenticabile.

 

Nella foto: gnoma stanca al termine delle vdc

14 pensieri riguardo “Una coccinella o un lupetto in famiglia

  1. Ciao, non ti conosco ma tramite un amico ho avuto modo di leggere questo post. Splendido, non ho altre parole. Da ex capo scout ti dico che avrei pagato per avere a che fare (e in alcuni casi per fortuna è capitato) con genitori come te/voi. é evidente: si è scout per sempre. buona strada! Daniele

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  2. Ragazzi che tristezza mentre vi scrivo sono un VV.LL. ma lo sarò fino a sabato, uscita dei passaggi, poi purtroppo dopo anni abbandono tutto per amore della famiglia, ma soprattutto perché non sono riuscita a condividere la vita scout con i turni da ferroviere di mio marito. Me ne vado con tanta tristezza!

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  3. Già! In fondo non è male essere mamma di una scout:
    coronary challenge, test dell’ansia e allenamento celebrale gratuiti ad ogni uscita.
    Non di meno importanza sapere in anticipo in quale week il tempo sarà pessimo….perché è statisticamente provato, ad esempio, che sabato, prima uscita della stagione, coinciderà di fisso con la tanto sospirata pioggia che tutti aspettano…massí accontentiamo gli automobilisti in crisi per il blocco traffico causa PM10 troppo elevati, tanto per gli scout non esiste un cattivo tempo, ma un cattivo equipaggiamento e noi siamo attrezzatissimi.
    Essere mamma scout si impara ad essere (pre)veggenti perché memore dello scorso anno ho imparato a prevenire attimi di panico legati alla catena (detta anche telefono senza fili…visto il risultato) ma….per farti capire ti racconto la prima uscita dello scorso anno:
    con la mia solita organizzazione, che è pari a zero, ho guardato il messaggio che mi ha lasciato mia figlia dove aveva scritto il punto di ritrovo per il recupero solo la mattina del ritiro, c’era scritto “mamma devi venire a San Vito”
    questa è la parte che preferisco, l’allenamento celebrale!
    Bene! San Vito dove? (Noi siamo di Brescia) vado su google e inizio ad andare ad esclusione:
    San Vito lo capo e San Vito dei Normanni troppo lontani.
    San Vito del Cadore o del Tagliamento, in mattinata ci potevo anche arrivare, ma ormai sarei arrivata tardi anche per il pranzo.
    San Vito di Bedizzole?(provincia di Brescia) di bè probabile…e una volta che arrivo lì?
    ….niente mi sono affidata allo spirito di Baden Powell e ho provato ad aggiungere la parola scout nella ricerca sperando che Santo Vito non lo fosse stato….
    search

    ….
    ….
    Base scout di San Vito Asola!
    Bingo!!!!!…..il sign. Google santo subito! così come il Sign. Google Maps….ho preparato i panini e sono partita con il nano più piccolo, perché c’era voluto del tempo, ma sarei arrivata come richiesto per pranzo!
    (una mamma scout ha il difetto di essere troppo orgogliosa per chiedere ai capi “si può sapere dove cazzo siete oggi??”)
    Ecco con queste premesse immagina cosa ho pensato leggendo la catena per sabato
    ” i genitori devono venire a prenderci a Dionz…o Bionz”
    Va bene la preveggenza, ma……
    (Ovviamente non esistono queste località sulla faccia della terra)
    Sarà una lunga nuova stagione!
    La cosa più divertente?
    Il secondo nano è in terza elementare, quindi sarà un cucciolo!
    Resisterò?
    ….e….ne ho anche una terza, ha solo 2 anni, ma gira giá con il cappello da lupetto della sorella che è al terzo anno di reparto…
    Se non schiatto prima d’ansia avrò davanti ancora una lunga carriera da mamma di una (due e tre) scout!

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  4. Bellissimo! Anche noi VVLL abbiamo la fortuna di avere genitori come te che trainano gli altri genitori!
    Che dire, sì, anche io VL, ma da quando ho iniziato (per fortuna) a lavorare a tempo pieno e indeterminato il tanto tempo da dedicare alle attività se n’è andato e prima o poi sento che lascerò, con l’amaro nel cuore, ma è una scelta necessaria a un certo punto per ricordarci della vita fuori dalla sede… O dalla Tana, come la chiamiamo noi 😉
    Buona caccia, buon volo e buona strada a tutti 🙂

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